Author: Anders Ge.
Una sorta di libro game digitale dalle tematiche Lovecraftiane, che ne ricrea bene le atmosfere e ci terrà in sospeso fino alla fine della storia
Il gioco segue le vicende del Dr. Huntington, rimasto da poco vedovo dopo la morte della moglie per un tumore maligno. Tormentato da visioni della sua amata, per dimenticare il suo dolore decide di entrare nell’esercito, impegnandosi senza sosta in cerca di pace. Un giorno gli viene recapitato un messaggio, firmato “un amico”, nel quale gli viene rivelato che un viaggio lo attende e che le sue doti di medico si riveleranno essenziali. Viene poi a conoscenza dell’esistenza di uno strano e misterioso culto oscuro, al quale appartengono vari membri dell’alta società europea. Inviato in missione in Africa, Huntigton incontrerà villaggi devastati dalla morte, causata da una misteriosa malattia virale. Ma questo sarà solo uno dei tanti pezzi di un puzzle molto più ampio, che vede qualcosa di ben più grande cercare di nascondersi tra molteplici complotti e inganni. Quando la malattia comincia a diffondersi per il mondo, Huntigton sarà la chiave per la soluzione del mistero dietro questa pestilenza, che minaccia di essere letale per l’intera razza umana. Sarà costretto ad addentrarsi in un mondo oscuro, dove molti prima di lui hanno perso la ragione e la vita, rendendosi ben presto conto che esseri sovrannaturali si celano tra le ombre e nell’oscurità e non sono solo frutto dei suoi incubi.
Sviluppato da Tiny Bull Studios, software house italiana di Torino, Omen Exitio: Plague è un librogame ispirato ai miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft. Ambientato alla fine del XIX secolo, combina le situazioni agghiaccianti dell’autore di Providence con gli eventi storici di quel periodo in un mix veritiero quanto misterioso. Come in un una versione cartacea, saremo impegnati nella lettura di vari capitoli i cui testi scorreranno sulla rappresentazione di un libro piuttosto vissuto. Lo stile e la forma della scrittura riescono, tramite brani brevi ma ben scritti e non banali, ad immergere nella storia e a fare immaginare quanto descritto. Le buone illustrazioni di contorno, poi, aiutano a creare l’atmosfera, anche se a volte tendono a ripetersi un po’ (comunque nulla di grave). La trama è avvincente e ci farà vivere una serie di peripezie ed indagini per scoprire per la natura dell’epidemia e come sconfiggerla, cercando contemporaneamente di sfuggire agli uomini del misterioso culto segreto.
Pagina dopo pagina, il racconto si evolve tra molteplici scelte che ci porteranno ad affrontare momenti più riflessivi, dove sarà necessario leggere con attenzione il testo a video per capire quale sia la scelta più oculata da fare, ed altri in cui saremo chiamati all’azione, dando forma ad una serie di eventi che prenderanno vita in base alle nostre scelte — più o meno libere — fino ad arrivare ad uno dei vari finali differenti, anche se essenzialmente si tratta di variazioni del finale buono e di quello cattivo.
Ovviamente saremo sempre guidati dentro a scelte prestabilite dagli autori del gioco e capiterà di non poter fare azioni che ci paiono (e sono) logiche in quel determinato momento. Ad esempio, se l’impiego di un’arma in nostro possesso ci farebbe veramente comodo, difficilmente sarà possibile farlo se il suo utilizzo porterebbe ad una modifica troppo profonda del corso della storia, andando oltre a quanto previsto dagli autori. Lo stesso vale per altre determinate azioni che, anche se effettuate in modo diverso, modificano solo superficialmente l’esito della storia senza influire realmente su di essa. Questo si traduce nel fatto che, qualsiasi sia il livello delle nostre abilità o della nostra esperienza, qualsiasi sia lo stato del nostro inventario o scelta fatta a priori, un determinato evento accadrà, così come saremo condotti in una certa località, ogni volta che sarà richiesto dalla trama. Ma questo è un limite strutturale proprio del tipo di gioco, che può essere più o meno evidente ma non evitabile. Se poi la qualità della scrittura è di buon livello, la struttura narrativa non ne risulta particolarmente intaccata poiché, in ogni caso, pur mantenendo fissi ed invariabili determinati momenti della storia (e relative conseguenze/influenze sulla trama generale), le situazioni di contorno che la riempiono risulteranno differenti anche in modo sensibile, pur se non particolarmente influenti, così da restituire varietà all’esperienza complessiva ed allungare la longevità del gioco, stimolandoci a voler (ri)vedere le differenze.
Questo è certamente il caso di Omen Exitio: Plague.
Ovviamente questo non significa che nulla può essere cambiato e in più occasioni, ad esempio, potremo salvare la vita di un particolare personaggio - con grande soddisfazione, tra l’altro - che, nella partita precedente, era morto per una nostra scelta “sbagliata”. Troviamo anche alcune scene nascoste, che si attiveranno solo dopo l’esecuzione di una serie di particolari azioni e scelte. A seguito delle nostre molteplici scelte, ci troveremo a visitare varie località e a compiere azioni, come combattimenti, importanti scoperte ed altro ancora, la cui varietà sarà tale da mantenere alta la nostra attenzione sul gioco, che non ci annoierà mai.
La crescita del personaggio è affidata alla possibilità di incrementare una delle cinque abilità del nostro protagonista - Combattimento, Osservazione, Medicina, Agilità e Carisma - tramite dei punti esperienza che guadagneremo con il progredire dell’avventura e con lo svolgimento di determinate azioni. L’aumento del valore di queste caratteristiche influenzerà direttamente l’esito delle nostre azioni quando saremo chiamati ad effettuarne di particolari, il cui esito più o meno positivo - o negativo - sarà subordinato al grado raggiunto in una o più di esse. Curare un malato, ad esempio, risulterà più semplice più alta sarà l’abilità in Medicina, così come sarà più facile avere la meglio su di un nemico con un livello di Combattimento superiore a quello base. Purtroppo, la gestione delle caratteristiche risulta un po’ troppo facilitata da un’eccessiva disponibilità dei punti esperienza, che di fatto rendono l’incremento delle abilità piuttosto semplice, togliendo quella sensazione di “sarà la scelta giusta?” (e di rischio) che deriva dal prendere decisioni su quale caratteristica privilegiare e che tipo d’impostazione dare al nostro personaggio (più aggressivo o riflessivo?) e, di conseguenza, sul tipo di approccio che si vuole dare alla partita.
Il salvataggio delle partite è totalmente automatico ed unico, cosa che di fatto impedisce di poter rigiocare singoli momenti per modificare decisioni prese che si sono rivelate non particolarmente fortunate, o vedere ulteriori sviluppi, costringendo a rigiocare l’avventura dall’inizio. Personalmente non lo considero un difetto, ma una precisa scelta di game design per dare maggior rilievo ed importanza alle fasi decisionali ed incentivare a rigiocare, anche grazie ai finali multipli, in un altro momento. Ovviamente se si è disposti a venire a patti con le limitazioni imposte dal gioco, ma questo non dovrebbe costituire un problema per il pubblico di riferimento.
Tiny Bull Studios, pur con qualche incertezza ed imperfezione, specialmente per quanto concerne la distribuzione dei punti esperienza e della rigiocabilità non particolarmente elevata, è riuscita nel suo intento di ricreare le atmosfere tipiche dell’immaginario di H.P. Lovecraft. Tutto quello che ci aspettiamo da un racconto dell’autore di Providence è ben ricreato tra le pagine digitali di Omen Exitio: Plague. Gli incubi, la paura, l’incertezza data dai dubbi e dalla paranoia, tutto è presente tra le righe che leggeremo e che ci porteranno fino alla fine dell’avventura, con numerosi momenti da brivido che incontreremo lungo il nostro cammino. I personaggi ben caratterizzati, la storia avvincente, una molteplicità di situazioni non indifferente ed una colonna sonora evocativa, pur se un po’ ripetitiva, completano un quadro complessivo decisamente positivo e vincente. Vestire i panni del Dr. Huntington per cercare di salvare la terra da esseri malvagi e trovare la cura all’epidemia che sta minacciando il mondo intero, prima che sia troppo tardi, non sarà un’impresa semplice ma decisamente avvincente, in attesa di vedere quali saranno gli ulteriori sviluppi di quella che, nelle intenzioni dello sviluppatore torinese, diventerà una serie. Cosa che possiamo augurarci vivamente. Se vi piacciono i giochi di narrazione (siano essi cartacei o digitali) e le tematiche Lovecraftiane, il consiglio è di non lasciarsi sfuggire Omen Exitio: Plague, gioco certo non perfetto ma che saprà offrirvi circa quattro ore — più o meno la durata di ogni partita — di divertimento altamente tematico ed appagante, ispirato nel gameplay ai classici libri games degli anni ottanta.
Omen Exitio: Plague è disponibile per PC Windows, macOS X e SteamOS & Linux su Steam a 11,99 €, salvo offerte in corso o variazioni di prezzo, ed è completamente localizzato in Italiano ed Inglese. Tiny Bull Studios ha poi in programma il rilascio della versione per iPad e tablet Android, prevista per questo autunno, seguita anche da quella per smartphones, sia iOS che Android, che non sarà però disponibile prima della fine dell’anno, per via di un maggior lavoro sull’interfaccia di gioco, completamente da ripensare per quel tipo di devices.
In breve
Per chi è
Per chi non è
Requisiti minimi di sistema (come da scheda su Steam)
Windows
macOS X
SteamOS & Linux