Author: Anders Ge.
Nello spazio non ci sono rumori.
NB. Il fumetto recensito è attualmente disponibile solo in edizione originale.
Dopo una devastante guerra nucleare, la terra è ormai ridotta alla sterile ombra di ciò che era un tempo. Le ultime speranze di sopravvivenza sono riposte in un viaggio di esplorazione spaziale, atto a trovare un nuovo habitat per l’umanità o le risorse necessarie per far continuare la vita sul (ex) pianeta azzurro. Per intraprendere il viaggio viene scelta, attraverso un’estrazione a sorte, una ragazza che dovrà imbarcarsi in un viaggio solitario, attraverso il cosmo. Durante il suo viaggio, incontrerà un essere alieno che, come lei, è alla ricerca di qualcosa di molto importante la sua specie. Il suo viaggio potrà essere una speranza di redenzione per il pianeta in rovina che si è lasciata alle spalle?
Troppo breve per essere considerato una Graphic Novel e troppo lungo (e costoso) per essere un normale comic a cadenza mensile, fin da subito Hedra si dimostra diverso dalle normali proposte fumettistiche (ovviamente si sta parlando del mercato statunitense). La storia non è nulla di particolarmente complesso o nuovo e mixa molti degli stereotipi più classici della fantascienza, dalla guerra definitiva che devasta totalmente il pianeta, all’astronauta che viaggia solitario nel cosmo per riportare una speranza al genere umano, passando per l’avventura da pulp ai primi contatti con civiltà aliene sconosciute. Questo però non significa che si tratti di una storia banale e poco interessante da seguire e, il fatto di essere completamente priva di qualsivoglia dialogo o didascalia, obbliga il lettore a concentrarsi sulle immagini, ad elaborarle con attenzione, prestando la massima attenzione ad ogni minimo particolare illustrato nelle meravigliose tavole che compongono il fumetto e ai suoi rimandi a classici del cinema e della letteratura.
Diametralmente opposta alla semplicità della trama, è invece la parte grafica di Hedra, totalmente ad opera dell’autore Jesse Lonergan, che mostra tavole a prima vista “semplici”, con un design dei personaggi e dell’ambientazione in generale essenziale, quasi elementare, ma che ad una visione più attenta ci si rende conto che hanno un’influenza sulla storia molto più marcata di quanto ci si potrebbe aspettare. Ad esempio, le creature più avanzate e riflessive vengono rappresentate con linee più pulite, in ambientazioni quasi surreali e rilassanti, contrariamente a quegli esseri più primitivi e dall’indole violenta, che sono invece inseriti all’interno di ambientazioni più realistiche e caratterizzati da disegni più “grossolani” e duri. Questi due caratteri ben distinti si intrecciano tra loro influendo sulla storia che, in poche tavole, riescono a raccontare meglio di quanto altrove troviamo in decine di pagine. Così come anche gli alieni, tutti visivamente differenti tra loro, che attraverso le loro azioni mostrano la loro inesorabile similitudine con gli esseri. Ma dove Lonergan mette una vera e propria marcia in più è la costruzione delle tavole, che raggiunge un livello di coinvolgimento magistrale, un vero e proprio capolavoro di tecnica e sapienza nell’uso della disposizione dei riquadri e nell’attirare l’attenzione del lettore. La struttura dei layout aiuta fortemente a raccontare la storia. L’intersecazione dei pannelli e dei disegni al loro interno, l’uso delle grondaie e del rapporto d’interazione con le illustrazioni, sono tutti elementi utili al fine di raccontare la storia. Con l’utilizzo di una griglia molto spesso di 35 pannelli su una singola pagina, Lonergan restituisce un incantevole senso dello scorrere del tempo e del movimento, catturando l’attenzione e facendo letteralmente danzare gli occhi sulla pagina, concentrati nell’elaborazione delle immagini. Parte integrante di questo affresco sono i colori, che ben definiscono il progredire della storia con l’utilizzo di rossi e arancioni per il prima e di gialli per il dopo.
Hedra è una gioia visiva. È qualcosa di diverso da quanto si può leggere, una perla rara nel panorama del fumetto. Una parte di questa meraviglia è data dal fatto che in questo fumetto non si legge nulla, almeno non nel modo tradizionale con cui si intende il verbo leggere. Completamente privo di dialoghi, in Hedra ci troviamo di fronte a tavole dalla costruzione in un certo qual senso audaci, composte da un intricato sistema di griglie che ci informano e fanno da vettore per la storia. A volte si è costretti a rallentare per meglio comprendere quello che sta accadendo, ma la lettura non ne risulta mai appesantita in alcun modo. Hedra non è né il primo né l’unico fumetto a non avere dialoghi, ma lo stile minimalista di Jesse Lonergan e la sua impeccabile costruzione delle tavole, lo pone ad un livello decisamente alto, a cui pochi si sono affacciati, rendendolo certamente una delle migliori letture che si possano fare, nonché uno dei migliori fumetti realizzati in questi ultimi anni. Lonergan alza l’asticella dell’eccellenza del medium fumetto, introducendolo ad uno stile e ad un linguaggio per certi versi nuovo, riuscendo a comunicare una gran quantità di informazioni senza dire (scrivere) nulla. Hedra di Jesse Lonergan è un fumetto magnifico, che vi incanterà e si farà leggere (e rileggere), più volte.
Hedra
storia, disegni e colori:
Jesse Lonergan
Image
Comics
pag. 56
spillato
colore
luglio 2020
Numero Unico