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Markdown. La scrittura digitale.

Author: Anders Ge.

Essenziale, leggero e facile da usare, Markdown è un linguaggio di markup pensato per formattare il testo in modo chiaro e accessibile. Ideale per documentazione, blogging, sviluppo software e anche per scrivere note, permette di strutturare contenuti senza complicazioni e di semplificarne la trasformazione in HTML con pochi e intuitivi comandi.

Markdown (logo)


2004 Quando John Gruber, un blogger e sviluppatore noto per il suo sito Daring Fireball, insieme ad Aaron Swartz, un brillante programmatore e attivista digitale, decisero di creare un sistema di scrittura semplice e leggibile, pensato per chiunque volesse formattare un testo senza dover imparare un linguaggio di markup

1 complesso come HTML
2, forse non pensavano di creare qualcosa di così grande, importante ed influente. Ma tant’è: nasceva il Markdown.
L’idea alla base del Markdown era chiara fin dall’inizio: permettere di scrivere in un formato di testo puro (plain text
3) che fosse già leggibile di per sé, ma che potesse essere facilmente convertito in HTML. Questo era particolarmente utile per chi scriveva articoli, documenti tecnici o documentazione software, senza dover perdere tempo con tag
4 complessi o con la sintassi spesso verbosa dell’HTML.
John Gruber aveva già una solida esperienza nel mondo della scrittura e della programmazione, ed era consapevole delle difficoltà che gli utenti affrontavano nel redigere testi destinati al web. Nonostante fosse il linguaggio standard per la formattazione dei contenuti online, HTML risultava spesso macchinoso per chi voleva concentrarsi sulla scrittura senza preoccuparsi della struttura tecnica del codice. Aaron Swartz, invece, era un giovane prodigio dell’informatica, noto per il suo coinvolgimento nello sviluppo del formato RSS
5 e per la sua partecipazione alla creazione del progetto Creative Commons
6. Insieme decisero di sviluppare una soluzione che fosse al tempo stesso semplice ed efficace.
Gruber e Swartz lavorarono a una sintassi che fosse naturale da leggere anche in formato non convertito, senza la necessità di conoscere particolari regole di markup. L’ispirazione venne da sistemi di formattazione già esistenti, come i linguaggi utilizzati nelle e-mail o nei newsgroup
7, dove si usavano convenzioni intuitive per indicare titoli, liste o enfasi nel testo. Ad esempio, era comune scrivere parole in corsivo usando gli asterischi (*corsivo*) o in grassetto con i doppi asterischi (**grassetto**), una pratica che Gruber integrò nel Markdown.
Dopo mesi di sviluppo e test, Gruber pubblicò la prima specifica ufficiale del Markdown il 17 marzo 2004 sul suo sito Daring Fireball. Insieme alla specifica, rilasciò anche un piccolo script scritto in Perl
8, chiamato Markdown.pl, che permetteva di convertire il testo scritto in Markdown in HTML. Questo script divenne rapidamente il riferimento per chiunque volesse adottare il nuovo linguaggio di markup leggero.
Nonostante il suo potenziale, all’inizio il Markdown rimase un formato di nicchia, utilizzato soprattutto da sviluppatori e blogger tecnologici che apprezzavano la sua semplicità. Con il passare del tempo, tuttavia, la sua adozione iniziò a crescere grazie alla diffusione dei blog e delle piattaforme di scrittura online, che trovarono in Markdown uno strumento ideale per gestire contenuti senza complicazioni tecniche.

Evoluzione e diffusione
Nel corso degli anni, il Markdown ha iniziato a guadagnare popolarità, in particolare con la crescita delle piattaforme di blogging e della documentazione software online. La sua semplicità e leggibilità lo hanno reso un formato ideale per molti scenari. Uno dei momenti chiave nella diffusione del Markdown fu quando, nel 2009, GitHub, una delle piattaforme emergenti per la collaborazione nello sviluppo software, decise di adottarlo ufficialmente come formato standard per i file README

9 dei progetti. Questa scelta si rivelò fondamentale per l’espansione del Markdown, poiché i file README sono la prima cosa che un utente legge quando esplora un nuovo progetto su GitHub e il Markdown si dimostrò perfetto per questo scopo: era semplice da scrivere e leggere direttamente dal repository, ma poteva essere convertito in una versione HTML ben formattata quando visualizzato attraverso l’interfaccia di GitHub.
Il supporto di GitHub diede una spinta decisiva alla popolarità del Markdown nel mondo degli sviluppatori, portandolo a essere rapidamente adottato in altri ambiti della documentazione software. Non solo README, ma anche file di guida, wiki
10 aziendali e documentazione tecnica iniziarono a essere scritti in Markdown, rendendolo un linguaggio standard de facto per questi usi.
Ma il successo del Markdown non si limitò al mondo dello sviluppo software. Anche nel blogging e nella scrittura online si abbracciò rapidamente questo formato. Piattaforme come Jekyll, un generatore di siti statici
11 usato per creare blog e documentazione (e fortemente integrato con GitHub Pages), adottarono il Markdown come linguaggio di formattazione principale. Altri CMS
12 e piattaforme di pubblicazione, come Ghost e persino WordPress.org con plugin
13 specifici, iniziarono a offrire supporto per Markdown, permettendo ai blogger di scrivere i propri articoli in un formato leggibile e, ovviamente, convertibile in HTML assai facilmente.
Parallelamente, nacquero numerosi editor di testo e applicazioni dedicate a Markdown, contribuendo ulteriormente alla sua diffusione. Software come Typora, iA Writer (N.d.A. gli articoli di questo blog sono quasi tutti scritti utilizzando questi due editor, specialmente con il secondo), Obsidian e (l’italiana) Bear Notes offrirono interfacce minimaliste pensate per la scrittura focalizzata, eliminando le distrazioni e permettendo agli utenti di formattare i propri testi in modo semplice e soprattutto intuitivo. Anche editor di codice
14 molto popolari come Visual Studio Code e Sublime Text integrarono estensioni specifiche per lavorare con Markdown, rendendolo ancora più accessibile per sviluppatori e scrittori tecnici.
Con la crescente diffusione, sorse anche la necessità di una maggiore standardizzazione. La specifica originale di Gruber, sebbene semplice ed efficace, lasciava spazio a interpretazioni diverse, portando alla nascita di numerose varianti di Markdown, ognuna con le proprie estensioni e funzionalità. Nel 2014, un gruppo di sviluppatori decise di affrontare il problema creando CommonMark, un’iniziativa volta a stabilire un set di regole coerenti e ben definite per il Markdown. CommonMark venne rapidamente adottato da molte piattaforme e contribuì a ridurre le discrepanze inevitabilmente createsi tra le diverse implementazioni.
Oggi, Markdown è uno dei formati di scrittura più diffusi nel mondo digitale. Il suo utilizzo si estende ben oltre il blogging e la documentazione software. Viene usato per scrivere note personali, documenti accademici, presentazioni e persino libri. Grazie alla sua semplicità e alla flessibilità offerta dalle numerose varianti, Markdown continua a evolversi e a essere uno strumento indispensabile per chiunque lavori con il testo digitale.

Varianti
Con il passare del tempo e la crescente adozione del Markdown in ambiti sempre più vasti, sorse la necessità di estendere le sue funzionalità per adattarlo a esigenze più complesse. La specifica originale di John Gruber era volutamente minimale e lasciava spazio a interpretazioni diverse, il che portò alla nascita di numerose declinazioni del Markdown, ciascuna con caratteristiche proprie e miglioramenti più o meno consistenti.

  • CommonMark: la standardizzazione del Markdown
    Uno dei principali problemi della versione originale di Markdown era la mancanza di una specifica formale che definisse esattamente il comportamento del linguaggio. Questo portò a implementazioni leggermente diverse tra i vari strumenti e piattaforme, creando incompatibilità e difficoltà nella conversione dei documenti tra un sistema e l’altro. Per risolvere questo problema, nel 2014 un gruppo di sviluppatori lanciò il gà citato progetto CommonMark. Con regole ben definite e una sintassi chiara e prevedibile, CommonMark introdusse un insieme di test automatici per garantire che le varie implementazioni seguissero la stessa logica, riducendo le ambiguità e migliorando la compatibilità tra diversi strumenti. Ad oggi, molte piattaforme moderne adottano CommonMark come base per la gestione del Markdown.

  • GitHub Flavored Markdown (GFM): L’Estensione per gli Sviluppatori
    GitHub, una delle principali piattaforme di sviluppo software collaborativo, adottò il Markdown nel 2009 per i file README e la documentazione dei progetti. Tuttavia, la versione base del Markdown risultava troppo limitata per le esigenze degli sviluppatori, motivo per cui GitHub creò una sua variante chiamata GitHub Flavored Markdown, più comunemente GFM.
    GFM introduce diverse estensioni utili, tra cui:

    • Tabelle: Permette di creare tabelle direttamente in Markdown senza dover ricorrere all’HTML.
    • Liste di attività (task lists): consente di creare checklist interattive, molto utili per tracciare il progresso di un progetto.
    • Blocco di codice con evidenziazione della sintassi: permette di specificare il linguaggio di programmazione nei blocchi di codice, migliorando la leggibilità.
    • @mentions e riferimenti ai numeri di issue: funzionalità specifiche di GitHub che semplificano la gestione delle conversazioni nei repository.

    GFM è oggi una delle versioni più utilizzate del Markdown, in particolare nel mondo dello sviluppo software.

  • Markdown Extra: una variante per la scrittura avanzata
    Un’altra estensione significativa del Markdown è Markdown Extra, sviluppata da Michel Fortin. Questa variante aggiunge diverse funzionalità pensate per migliorare la scrittura di documenti più complessi, tra cui:

    • Supporto per definizioni e note a piè di pagina.
    • Espansione delle liste annidate con una sintassi più chiara.
    • Miglior gestione delle citazioni e delle tabelle.

    Markdown Extra è particolarmente apprezzato per la creazione di documentazione tecnica e testi accademici.

  • MultiMarkdown: l’evoluzione per la documentazione strutturata
    Creata da Fletcher PenneyMultiMarkdown è una variante avanzata progettata per chi ha bisogno di funzionalità piùsofisticate nella scrittura di documentazione. Tra le caratteristiche principali troviamo:

  • Supporto per riferimenti incrociati

    15, utile per documenti di grandi dimensioni.
    - Integrazione con LaTeX
    16, ideale per chi scrive testi scientifici.

  • Possibilità di esportare in vari formati come HTML, PDF, OpenDocument

    17 e altri.

  • Pandoc Markdown: il più versatile
    Infine, uno dei Markdown più potenti è Pandoc Markdown, utilizzato dal celebre e versatile convertitore di documenti Pandoc. Questa vante supporta una vasta gamma di funzionalità avanzate, tra cui:

    • Formattazione accademica con citazioni bibliografiche.
    • Conversione in un’ampia varietà di formati, tra cui PDF, Word, EPUB
      18 e LaTeX.
    • Estensioni personalizzabili per soddisfare esigenze specifiche.

    Grazie alla sua flessibilità, Pandoc Markdown è uno strumento essenziale per la scrittura di articoli accademici e documenti complessi.

Markdown oggi
Come già più volte sottolineato, grazie alla sua semplicità, alla leggibilità e all’estrema versatilità Markdown si è imposto come uno dei formati di scrittura più diffusi e apprezzati nel mondo digitale, per molteplici usi, che spaziano dalla documentazione software alla scrittura accademica, fino alla gestione delle note personali.
I principali ambiti in cui viene utilizzato sono:

  1. Documentazione Software e Sviluppo
    Uno degli ambiti più naturali per il Markdown è il mondo dello sviluppo software. Grazie alla sua compatibilità con piattaforme come GitHub, GitLab e Bitbucket, il Markdown è diventato lo standard de facto per scrivere documentazione tecnica e file README. Gli sviluppatori lo usano per:

    • Scrivere README.md per spiegare il funzionamento dei progetti software.
    • Documentare API
      19 e strumenti di sviluppo.
    • Creare wiki aziendali e manuali tecnici.
    • Formattare issue
      20 e pull request
      21 nei sistemi di gestione del codice
  2. Blogging e scrittura online
    Markdown è ampiamente utilizzato anche nel mondo della scrittura online. Molti CMS e piattaforme di blogging supportano direttamente il Markdown o offrono plugin per integrarlo. Il vantaggio principale per i blogger è la possibilità di scrivere contenuti senza preoccuparsi del layout, mantenendo un formato pulito e facilmente esportabile in HTML.
    Ad esempio:

    • Jekyll (utilizzato per GitHub Pages) e HUGO consentono di creare blog statici
      22 in Markdown.
    • Ghost, una piattaforma di blogging moderna, supporta nativamente il Markdown per la scrittura di articoli.
    • WordPress, tramite plugin, permette di scrivere post e pagine in Markdown senza dover utilizzare l’editor visivo.
    • Svbtle, piattaforma di blogging minimalista che semplifica la scrittura e la pubblicazione di idee, offrendo un’esperienza pulita e senza distrazioni e che combina eleganza e semplicità nella pubblicazione online.
    • Publii, CMS open-source
      23 per la creazione di blog statici, che funziona offline senza bisogno di database o hosting complessi. Permette di scrivere in Markdown, gestire contenuti localmente e pubblicarli facilmente su vari hosting, offrendo velocità, sicurezza e semplicità d’uso.
    • Blot, una piattaforma minimalista per la creazione di blog statici che trasforma automaticamente file di testo, immagini o Markdown in post pubblicabili online. Non richiede database né configurazioni complesse: basta aggiungere file a una cartella sincronizzata, ospitata su un servizio cloud
      24 per aggiornare il blog (sono supportati Dropbox, Git, Google Drive e iCloud
      25). Ideale per chi cerca semplicità e controllo totale sui propri contenuti.
      Imperfezioni è creato utilizzando questa piattaforma.
  3. Note personali e produttività
    Molte applicazioni per prendere appunti e organizzare il lavoro hanno abbracciato il Markdown (o quantomeno integrato la possibilità di utilizzarlo), grazie alla sua leggibilità e alla facilità con cui i documenti possono essere sincronizzati tra dispositivi.
    Grazie a queste applicazioni (e ad altre, non citate solo per questioni di spazio e non di qualità o diffusione), Markdown è diventato lo strumento preferito per chi vuole un metodo veloce ed efficace per organizzare le proprie idee.
    Alcune delle app più popolari che supportano Markdown sono:

    • Notion: pur avendo un proprio sistema di formattazione, permette l’importazione ed esportazione di documenti in Markdown.
    • Bear Notes: un’app per soli macOS e iOS che offre un ambiente minimalista per la scrittura in Markdown.
    • Joplin: è un’applicazione open-source per prendere appunti con supporto per la crittografia end-to-end
      26.
    • Obsidian: un potente strumento per la gestione delle conoscenze personali, che utilizza Markdown per creare interconnessioni tra le note e la crittografia end-to-end (tramite l’opzione separata Obsidian Sync)
    • Notesnook: un’applicazione di gestione note incentrata sulla privacy, con crittografia end-to-end e sincronizzazione tra dispositivi. Supporta Markdown con scorciatoie per la formattazione WYSIWYG
      27 (What You See Is What You Get), permettendo l’importazione ed esportazione di file Markdown, ma senza modifica diretta del codice sorgente
      28.
    • Supernotes: applicazione basata su note digitali rapide e organizzabili, dette notecard, ideali per gestire e collegare informazioni in modo efficiente con supporto Markdown per formattare testo, liste e link. Offre strumenti avanzati come LaTeX e visualizzazione grafica delle connessioni tra note.
    • Notable: uno strumento open-source per prendere appunti in formato Markdown, semplice, veloce e organizzata. Offre un’interfaccia pulita, supporto per tag, anteprima in tempo reale e gestione avanzata delle note senza database, basandosi su file di testo locali.
    • Simplenote: Simplenote è un’applicazione gratuita per prendere appunti, sviluppata da Automattic (gli stessi dietro a WordPress). Leggera e intuitiva, offre sincronizzazione cloud su più dispositivi, supporto per Markdown e un’interfaccia priva di distrazioni. Ideale per chi cerca un modo semplice e veloce per organizzare idee e note.
    • Inkdrop: è un’applicazione Markdown progettata per prendere appunti in modo organizzato ed efficiente, con un’interfaccia pulita e sincronizzazione cloud sicura. Supporta la gestione delle note, evidenziazione del codice, plugin personalizzabili e accesso offline. È ideale per sviluppatori e scrittori tecnici.
  4. Scrittura accademica e scientifica
    Un motivo per cui molti ricercatori e docenti utilizzano Markdown per la scrittura in ambito accademico e scientifico, soprattutto in combinazione con strumenti come Pandoc e LaTeX, è per sua capacità di separare il contenuto dalla formattazione, garantendo così un flusso di lavoro più efficiente.
    Tra i suoi principali vantaggi troviamo la possibilità di:

    • Scrivere articoli accademici con citazioni bibliografiche integrate.
    • Convertire documenti da Markdown a PDF, Word, LaTeX ed EPUB con pochi comandi.
    • Creare presentazioni scientifiche con strumenti come Marp (Markdown Presentation Ecosystem), un ecosistema per creare presentazioni in Markdown in modo semplice e veloce e Reveal.js, un framework
      29 per presentazioni interattive basato su HTML, con supporto per Markdown e animazioni avanzate.
  5. Presentazioni e report
    Markdown non si limita alla scrittura di testi statici, ma può anche essere usato per creare presentazioni e report interattivi. Strumenti come i già citati Marp e Reveal.js, o come Deckset (questa solo in ambito macOS e iOS) permettono di ottenere presentazioni professionali da file Markdown, offrendo un’alternativa semplice ma al tempo stesso potente a PowerPonint di Microsoft.

  6. Pubblicazione di Libri e eBook
    Sempre per la sua versatilità, Markdown è sempre più usato per la scrittura e la pubblicazione di libri che possono poi essere convertiti automaticamente e semplicemente in formati quali PDF, MOBI

    30 e EPUB.

(Alcuni) Programmi e siti per scrivere in Markdown
Markdown, grazie alla sua versatilità, è supportato da una vasta gamma di strumenti progettati per soddisfare diverse esigenze, dalla scrittura personale alla documentazione tecnica fino alla pubblicazione di contenuti online. Esistono editor Markdown dedicati, sia offline che online, oltre a numerose estensioni per software esistenti come Visual Studio Code e WordPress.
Gli strumenti Markdown possono essere suddivisi in diverse categorie:

  1. Editor desktop: programmi installabili su computer con funzionalità avanzate per la gestione e la formattazione del testo.
  2. Editor online: strumenti accessibili direttamente dal browser, spesso integrati con servizi cloud.
  3. Applicazioni per la produttività: software per la gestione delle note e della conoscenza personale, sempre più spesso con supporto per Markdown.
  4. Strumenti di conversione: software e servizi per trasformare Markdown in altri formati, come PDF, HTML, LaTeX e DOCX.

Di seguito, un elenco non esaustivo di solo alcuni di questi strumenti.

  1. Editor desktop
    • Obsidian
      Obsidian è un’applicazione avanzata per la gestione delle conoscenze personali che utilizza file Markdown per creare note interconnesse. Offre funzionalità come backlink
      31, grafici di connessioni tra note e un ecosistema di plugin.
      Sito ufficiale
    • Ghostwriter
      Ghostwriter è un editor di testo open-source focalizzato sulla scrittura in Markdown, progettato per offrire un’esperienza minimalista e priva di distrazioni. Supporta anteprima in tempo reale, statistiche di scrittura, modalità focus e diverse opzioni di esportazione.
      Sito ufficiale
    • Typora
      Typora offre un’esperienza di scrittura WYSIWYG, eliminando la separazione tra modalità di scrittura e anteprima. Supporta l’inserimento di immagini, formule matematiche, tabelle e diagrammi.
      Sito ufficiale
    • Zettlr
      Zettlr è un editor Markdown open-source progettato per scrittori, ricercatori e accademici. Offre supporto per citazioni bibliografiche, esportazione avanzata tramite Pandoc, organizzazione delle note con tagging e gestione dei riferimenti incrociati. È ideale per la scrittura strutturata e la gestione di progetti complessi.
      Sito ufficiale
    • Joplin
      Joplin è un’applicazione open-source per prendere appunti con supporto per Markdown, sincronizzazione cloud e crittografia end-to-end.
      Sito ufficiale
    • Atom
      Atom è un editor di testo open-source, sviluppato da GitHub, altamente personalizzabile e progettato per programmatori e scrittori. Supporta Markdown tramite pacchetti dedicati, offre anteprima in tempo reale e sintassi evidenziata. Grazie alla sua modularità, può essere esteso con numerosi plugin per adattarsi a diverse esigenze.
      Sito ufficiale
    • iA Writer
      iA Writer è un editor di testo minimalista progettato per offrire un’esperienza di scrittura priva di distrazioni. Supporta Markdown, ha una modalità focus che evidenzia solo la frase attuale e include strumenti per l’analisi del testo. È ideale per scrittori, giornalisti e creativi.
      Sito ufficiale
    • Drafts
      Applicazione per la scrittura rapida e la gestione delle note disponibile per iOS e macOS di Apple. Consente di catturare idee al volo e organizzarle con tag, automazioni e azioni personalizzabili. Supporta Markdown e offre integrazioni con applicazioni di produttività e servizi cloud.
    • MacDown
      Un editor open-source per macOS progettato per scrivere in Markdown, con un’interfaccia pulita e intuitiva. Offre anteprima in tempo reale, evidenziazione della sintassi, supporto per la personalizzazione con temi e CSS, oltre alla possibilità di esportare in vari formati come HTML e PDF. La sua flessibilità e leggerezza lo rendono uno strumento potente per sviluppatori, blogger e chi scrive documentazione tecnica, garantendo un flusso di lavoro veloce ed efficiente (N.d.A. questo post è stato scritto utilizzando questo software, che è diventato uno dei miei strumenti di scrittura Markdown preferiti).
  2. Editor Online
    • StackEdit
      StackEdit è un editor Markdown online con anteprima in tempo reale e integrazione con Google Drive e Dropbox.
      Sito ufficiale
    • Dillinger
      Dillinger permette la modifica di documenti Markdown con un’interfaccia pulita e il supporto per l’esportazione in vari formati.
      Sito ufficiale
      Draft.js
      Draft.js è un editor di testo minimalista online sviluppato da Meta (Facebook) progettato per scrittori e collaboratori. Supporta Markdown, il versionamento
      32 dei documenti, il feedback collaborativo e la revisione dei contenuti in modo semplice ed efficace. È ideale per chi desidera scrivere senza distrazioni e con un sistema di editing intuitivo.
      Sito ufficiale
    • Minimalistic Online Markdown Editor
      Come da nome, si tratta di un editor Markdown online essenziale e privo di distrazioni, progettato per una scrittura fluida e veloce. Offre un’interfaccia pulita, supporto alla sintassi Markdown e anteprima in tempo reale, senza funzionalità superflue, ideale per chi cerca semplicità ed efficienza.
      Sito ufficiale
    • HackMD
      Editor Markdown collaborativo online che consente a più utenti di scrivere e modificare documenti in tempo reale. Ideale per il lavoro di squadra, la documentazione e la condivisione di appunti. Offre integrazione con GitHub, esportazione in vari formati e un’interfaccia intuitiva.
      [Sito ufficiale](https://hackmd.io/%5d()
  3. Applicazioni per la produttività
    • Bear Notes
      Bear Notes è un’app per prendere appunti disponibile su macOS e iOS, progettata per scrivere in modo semplice ed efficace. Supporta Markdown, organizza le note Fprofessionisti che cercano un’app fluida e potente.
      Sito ufficiale
    • Notion
      Piattaforma all-in-one per la gestione di note, progetti e database. Combina funzionalità di scrittura, organizzazione e collaborazione, permettendo di creare documenti strutturati, elenchi e wiki aziendali. È molto usato per la produttività personale, il lavoro in gruppo e supporta Markdown.
      Sito ufficiale
    • NotePlan
      Applicazione per la gestione delle note, dei task e della produttività, progettata per utenti Apple (macOS, iPhone e iPad) e il web. Combina Markdown, calendario e to-do list
      33 in un’unica interfaccia, facilitando l’organizzazione di appunti giornalieri, progetti e attività, con sincronizzazione iCloud.
      Sito ufficiale
  4. Strumenti di conversione (“da” e a” Markdown)
    • Pandoc
      Probabilmente il più potente convertitore di documenti open-source che permette di trasformare file da un formato all’altro, con un supporto avanzato per Markdown in molte delle sue declinazioni. Consente la conversione in PDF, HTML, Word, LaTeX, EPUB e molti altri formati (e viceversa), rendendolo ideale per scrittura accademica, documentazione tecnica e pubblicazione digitale. Tuttavia, non disponendo di un’interfaccia grafica user-friendly che funziona principalmente tramite riga di comando, Pandoc è meno accessibile ai principianti. Per sfruttarne appieno le sue potenzialità, è necessario conoscere la sintassi dei comandi e utilizzare parametri specifici per personalizzare l’output.
      Sito ufficiale
    • Rich Text to Markdown
      È uno strumento che converte automaticamente il testo formattato (Rich Text
      34) in Markdown. È utile per trasformare documenti creati con editor come Microsoft Word o Google Docs in un formato più pulito e leggibile, senza codice HTML superfluo. Può essere utilizzato tramite applicazioni web, estensioni browser o strumenti da riga di comando, facilitando la migrazione di contenuti da editor WYSIWYG a Markdown in modo rapido ed efficiente.
      Sito ufficiale
    • ToMarkdown
      È una libreria e uno strumento online che permette di convertire contenuti HTML in Markdown. È utile per chi desidera trasformare pagine web o documenti HTML in un formato più leggibile e facilmente modificabile. Viene spesso usato in applicazioni di scraping, migrazione di contenuti e formattazione automatica di testi.
      Sito ufficiale
    • Writage
      Writage è un plugin per Microsoft Word disponibile sia per Mac che per Windows che aggiunge il supporto per Markdown, permettendo di scrivere, aprire e convertire documenti Markdown e .DOCX direttamente dall’editor di Word. È utile per chi desidera sfruttare la semplicità di Markdown senza rinunciare alle funzionalità avanzate di Word e per chi ha la necessità di trasformare dei documenti Word in Markddown (ad esempio per la pubblicazione sul web)
      Sito ufficiale

Conclusione
Nato come semplice esperimento, Markdown si è rapidamente affermato come un punto di riferimento essenziale nella scrittura digitale, diventando uno strumento insostituibile per milioni di persone. La sua straordinaria combinazione di semplicità, immediatezza e potenza lo ha reso una soluzione versatile, adottata in numerosi ambiti che spaziano dalla documentazione software alla scrittura accademica, dal blogging alla gestione delle informazioni personali. Oggi, Markdown non è solo un linguaggio di markup, ma un vero e proprio simbolo di praticità ed efficienza. La sua versatilità gli permette di adattarsi a diverse esigenze e il suo utilizzo trasversale in diversi settori dimostra quanto sia flessibile e indispensabile per chiunque voglia scrivere in modo chiaro e strutturato, offrendo un metodo chiaro e intuitivo per scrivere testi ben strutturati senza la complessità dei formati tradizionali. Grazie alla sua leggibilità naturale, risulta perfetto sia per chi scrive sia per i sistemi che devono elaborarlo, rendendolo lo strumento ideale per sviluppatori, scrittori, ricercatori, creativi e professionisti della comunicazione in genere.
La sua diffusione è stata accelerata non solo dall’integrazione su piattaforme chiave come GitHub, ma anche dall’entusiasmo di una comunità dinamica, che continua a innovare ed espandere le sue potenzialità con nuove varianti e strumenti. Con l’evoluzione della tecnologia, la continua digitalizzazione e la crescente necessità di strumenti di scrittura flessibili ed efficienti, Markdown si conferma come una soluzione destinata a rimanere, anche grazie alla sua innatata capacità di adattarsi ai cambiamenti, senza perdere la sua essenza originaria.
Dalla semplice presa di appunti alla redazione di articoli, dalla pubblicazione di libri alla documentazione tecnica, Markdown rappresenta un alleato inrinunciabile per chi vuole focalizzarsi sul contenuto senza distrazioni. Il suo percorso, nato da un’idea brillante, continua a influenzare il modo in cui scriviamo e condividiamo informazioni nel mondo digitale.
E il futuro promette ancora di più: come si suol dire, il meglio deve ancora venire.

IMPRESCINDIBILE


  1. Markup: un sistema di simboli o codici usati per formattare il testo, definendone struttura e stile. Serve a indicare titoli, grassetto, corsivo, link e altri elementi, senza alterare la leggibilità del contenuto, usato nei documenti digitali e nel web.↩︎

  2. HTML (HyperText Markup Language): è il linguaggio standard utilizzato per creare e strutturare le pagine web. Definisce elementi come testi, immagini, link e tabelle, organizzandoli in un formato leggibile dai browser per la visualizzazione su internet.↩︎

  3. Plain text: testo semplice, privo di formattazioni come grassetto, corsivo, colori o font speciali. È leggibile da qualsiasi editor di testo e facilmente convertibile in altri formati senza perdita di informazioni o problemi di compatibilità.↩︎

  4. Tag: un elemento di markup che definisce la struttura o la formattazione di un contenuto in un documento, come in HTML. Solitamente è racchiuso tra <> e indica come il testo o gli elementi devono essere visualizzati o interpretati dal browser o dal sistema.↩︎

  5. RSS (Really Simple Syndication): è un formato web che permette di ricevere aggiornamenti automatici da siti e blog senza doverli visitare manualmente. Grazie ai feed RSS, gli utenti possono seguire notizie, articoli e contenuti tramite app o lettori dedicati.↩︎

  6. Creative Commons (CC): è un sistema di licenze che permette agli autori di condividere le proprie opere con condizioni specifiche, come l’uso gratuito, la modifica o la distribuzione, mantenendo alcuni diritti d’autore. Aiuta a diffondere la conoscenza e la creatività in modo più aperto e accessibile.↩︎

  7. Newsgroup: è una comunità di discussione online su Usenet, organizzato per argomenti. Gli utenti possono leggere e scrivere messaggi pubblici tramite software chiamati newsreader. Precursore di forum e social media, oggi è meno utilizzato ma ancora attivo in alcuni ambiti.↩︎

  8. Perl: un linguaggio di programmazione flessibile e potente, usato per scripting, automazione, elaborazione di testo e amministrazione di sistema. Il suo motto è There’s more than one way to do it” (“C’è più di un modo per farlo), evidenziando la sua versatilità.↩︎

  9. file README è un documento che fornisce informazioni essenziali su un progetto software, come descrizione, installazione e utilizzo, ed è spesso scritto in Markdown.↩︎

  10. Wiki: è una piattaforma collaborativa online che permette agli utenti di creare, modificare e organizzare contenuti in modo semplice e dinamico. Il più famoso è Wikipedia, ma esistono molti altri wiki per diverse comunità e ambiti.↩︎

  11. Siti statici: sono pagine web con contenuti fissi, scritte in HTML, CSS e JavaScript, senza generazione dinamica lato server. Sono veloci, sicuri, facili da distribuire e non richiedono un database, ideali per siti vetrina, blog statici e documentazione.↩︎

  12. CMS (Content Management System): una piattaforma software che permette di creare, gestire e pubblicare contenuti online, come siti web, blog ed e-commerce, senza bisogno di conoscenze tecniche avanzate. WordPress è il più famoso.↩︎

  13. Plugin: un componente software aggiuntivo che estende le funzionalità di un programma principale, senza modificarne il codice di base. Viene utilizzato per personalizzare applicazioni, migliorare le prestazioni o aggiungere nuove caratteristiche in modo modulare e flessibile.↩︎

  14. Editor di codice: software progettato per scrivere, modificare e gestire codice sorgente in vari linguaggi di programmazione. Offre funzionalità come evidenziazione della sintassi, autocompletamento e debugging, facilitando lo sviluppo di software, siti web e applicazioni.↩︎

  15. Riferimenti incrociati: sono collegamenti all’interno di un documento che permettono di rimandare a sezioni specifiche, come capitoli, tabelle o immagini. In Markdown, vengono spesso usati in combinazione con strumenti come Pandoc per creare documenti strutturati e facilmente navigabili.↩︎

  16. LaTeX è un sistema di composizione tipografica avanzato, ideale per documenti tecnici e accademici. Utilizzato per scrivere testi con formule matematiche, bibliografie e strutture complesse, offre un controllo preciso sulla formattazione e garantisce una qualità tipografica professionale.↩︎

  17. OpenDocument (ODF): formato aperto per documenti di testo, fogli di calcolo, presentazioni e grafici, sviluppato per garantire interoperabilità tra software. È utilizzato da suite come LibreOffice e Apache OpenOffice ed è un’alternativa ai formati proprietari come DOCX di Microsoft.↩︎

  18. EPUB: formato standard per eBook, compatibile con vari dispositivi, che offre testo adattabile e supporto per immagini e interattività.↩︎

  19. API (Application Programming Interface): un insieme di regole e strumenti che permette a diverse applicazioni di comunicare tra loro, facilitando l’integrazione e lo scambio di dati in modo standardizzato.↩︎

  20. Issue: un ticket per segnalare problemi, suggerire miglioramenti o discutere funzionalità in un progetto.↩︎

  21. Pull request: una proposta di modifica a un progetto, revisionata prima di essere integrata nel codice principale.↩︎

  22. Blog statici: sono siti web generati da file pre-renderizzati, senza database, spesso scritti in Markdown e convertiti in HTML. Offrono velocità, sicurezza e facilità di manutenzione, ideali per contenuti fissi.↩︎

  23. Open-source: quando il codice di un software è pubblico e accessibile a tutti. Può quindi essere modificato, distribuito e migliorato liberamente dalla comunità.↩︎

  24. Cloud: servizio online che permette di archiviare, elaborare e accedere a dati e applicazioni da qualsiasi dispositivo, senza bisogno di installazioni locali.↩︎

  25. iCloud: è il servizio cloud di Apple per archiviare, sincronizzare e accedere a dati su più dispositivi in modo sicuro e automatico.↩︎

  26. Crittografia end-to-end: metodo di protezione dei dati in cui solo il mittente e il destinatario possono leggere i messaggi. Neanche intermediari, come server o provider, possono accedere ai contenuti, garantendo massima sicurezza e privacy nella comunicazione.↩︎

  27. WYSIWYG (What You See Is What You Get) è un sistema di editing che mostra il contenuto esattamente come apparirà nel risultato finale, evitando la necessità di codifica manuale. È usato in editor di testo, CMS e software di design.↩︎

  28. Il codice sorgente è l’insieme di istruzioni scritte da un programmatore in un linguaggio di programmazione, che definisce il funzionamento di un software prima della sua compilazione o esecuzione.↩︎

  29. Framework: una struttura che fornisce strumenti, regole e librerie per semplificare lo sviluppo di software, siti web o applicazioni. Offre funzionalità predefinite, permettendo agli sviluppatori di concentrarsi sulla logica specifica del progetto senza dover scrivere tutto da zero.↩︎

  30. Framework: una struttura che fornisce strumenti, regole e librerie per semplificare lo sviluppo di software, siti web o applicazioni. Offre funzionalità predefinite, permettendo agli sviluppatori di concentrarsi sulla logica specifica del progetto senza dover scrivere tutto da zero.↩︎

  31. MOBI: è un formato eBook sviluppato da Mobipocket e usato da Amazon per i Kindle. Supporta segnalibri, note e adattabilità del testo per una lettura ottimizzata su e-reader.↩︎

  32. Backlink: un collegamento tra due pagine web o note, utile per creare connessioni tra contenuti correlati e migliorare la navigazione.↩︎

  33. Versionamento: è il processo di gestione delle modifiche effettuate a un documento, codice o file nel tempo. Permette di tracciare, confrontare e ripristinare versioni precedenti. È ampiamente utilizzato nello sviluppo software.↩︎

  34. To-do list: un elenco di attività da completare, utile per organizzare e monitorare i compiti in modo efficiente.↩︎

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