Author: Anders Ge.
Cosa significa essere e fare il genitore, oltre alle naturali relazioni puramente biologiche? Dopo che tutti gli adulti della nave spaziale U.S.S. Montgomery muoiono Valerie, l’A.I. di bordo, deve occuparsi di tutti i bambini rimasti orfani.
NB. Il fumetto recensito è al momento disponibile solo in edizione originale in inglese.
La U.S.S. Montgomery è una nave spaziale che trasporta alcune famiglie verso una nuova vita su un pianeta da poco colonizzato. Ma il viaggio non sta andando nel migliore dei modi e, quando l’astronave entra in una zona dove le comunicazioni non sono possibili, succede qualcosa di tragico quanto inaspettato: l’improvvisa morte degli adulti lascia soli sulla nave tutti i bambini. Questi non sono soli però: Valerie, l’Intelligenza Artificiale della nave, si prende cura dei bambini, cercando di portarli a destinazione mentre i piccoli cercano di superare il trauma subito. Ognuno a modo suo, al meglio delle loro possibilità.
Jeff Lemire concentra la narrazione sul significato di essere e fare il genitore, su quello che questo significa, oltre alle naturali relazioni puramente biologiche. Così Valerie, pur essendo una A.I. diventa a tutti gli effetti una madre, per il “semplice” fatto che i suoi comportamenti diventano come quelli di una madre, comportandosi con gli orfani come si comporterebbe una mamma in carne ed ossa. Non c’è bisogno di dire che lo è, non servono dichiarazioni o annunci a riguardo: lo fa e basta. È così che si forma una nuova famiglia, dove è possibile avere l’appoggio gli uni degli altri, sempre, anche nei momenti più difficili. Anche da chi non te lo aspetteresti. Sullo sfondo della storia principale, lo scrittore canadese costruisce un affresco sociale e politico esauriente e credibile, che mette in risalto l’inadeguatezza del governo e i suoi fallimenti, lo stato in cui il pianeta versa, il futuro della colonia e altro. Sono tutti argomenti affrontati ma in sottofondo. Situazioni che da sole potrebbero dare lo spunto per grandi storie complete, ma che invece sono magistralmente utilizzate come un “semplice” sottofondo alla storia più individuale, quasi “privata”, che Lemire raccontata.
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La parte artistica (inteso come i disegni) è affidata al tratto (quasi) “grezzo” di Gabriel Hernández Walta — già visto, tra le altre cose, sulla bellissima maxi-serie di 12 numeri The Vision (Marvel, 2016), su testi di Tom King. L’artista spagnolo è perfetto per questa storia. Le sue linee ed il suo tratto fanno sembrare tutto molto reale e provato. La tecnologia futuribile è credibile, priva di quella patina di lucida e sterile “perfezione” vista molto spesso nei comics di genere. Le sue strutture sono vissute, l’estetica è molto “industrializzata”, sporca ed unta quanto basta per dare l’impressione di essere realmente vissuta, come lo sono le comuni macchine da lavoro, come è la Montgomery: non una lussuosa nave da crociera, ma un pratico ed utile mezzo di trasporto. Walta da vita anche a personaggi credibili, dando forza e potenza specialmente alle espressioni dei bambini, che colpiscono e trasmettono emozioni e paure reali e, allo stesso modo, riesce anche tratteggiare quei momenti di violenza, cruda ed inevitabile, senza perdere mai di vista la storia ed il suo insieme.
Merita poi un plauso anche il lettering di Steven Wands, che riesce a creare momenti visivi perfettamente amalgamati con i disegni di Walta, dando una marcia in più alla narrazione, amplificando ed evidenziando, dove necessario, il pathos e le emozioni che la storia evoca.
Sentient è un interessante racconto di fantascienza. Il gesto violento della madre di uno dei bambini, che porta alla morte dei loro genitori, è il risultato di un’azione atta a rendere la nuova colonia affrancata dall’influenza del vecchio potere terrestre, lasciando i giovani protagonisti alle cure di un sorvegliante senza faccia (letteralmente), scevro da ogni influenza. Può essere vista come riflessione sulla necessità di proteggere i figli ed i bambini, sulle opposizioni tra movimenti antigovernativi e ordine costituito e molto altro ancora.
Con Sentient, vediamo un’ulteriore prova delle capacità di Lemire nel costruire un modo credibile per le sue storie ed i suoi personaggi, così come Walta dimostra tutta le sue molteplici doti artistiche e di versatilità.
Sentient è un thriller fantascientifico teso e ben strutturato, che eccelle sotto ogni punto di vista e rende difficile smettere di leggerlo, fino a quando non si arriva all’ultima pagina.
Jeff Lemire e Gabriel Walta raccontano una storia che dovrebbe essere letta da tutti gli appassionati di fumetti, come anche da quelli di fantascienza.
Sentient TPB
Sentient
scrittore: Jeff Lemire
artista: Gabriel Hernández Walta
lettering: Steve Wands
TKO Studios
pag. 160
brossurato
colore
TPB
(mini di 6 numeri)
2019