Author: Anders Ge.
Ex front man degli Accept, vero e proprio mito dell’Heavy Metal, baluardo della musica più muscoloso e senza compromessi, si reinventa e stupisce con un disco completamente orchestrato. Lui è Udo Dirkschneider e il suo nuovo disco ”spacca”!
Udo Dirkschneider è un nome ben conosciuto nell’ambito del Metal, quello con la M maiuscola. Storico cantante della band tedesca Accept, da più di vent’anni ha intrapreso una proficua carriera solista con la sua band U.D.O. e, nonostante abbia inciso più album con la sua band attuale di quanti ne abbia mai pubblicati con gli Accept, il suo nome resterà sempre legato a quella band, per ovvie ragioni.
Nel 2020 Dirkschneider unisce le forze con il tenente colonnello Christoph Scheibling e la Musikkkorps der Bundeswehr, la famosa Concert Band delle Forze Armate tedesche da lui diretta, per dare alla luce un progetto musicale quasi unico nel genere.
We Are One è un disco decisamente differente, un disco che vi farà sentire il rocker tedesco e la sua band come non li avete mai sentiti prima.
U.D.O. e il Col. Christoph Scheibling
Gli U.D.O. e la Musikkkorps der Bundeswehr avevano già collaborato in occasione della “Navy Metal Night” del 2014 e a Waken l’anno successivo. Questa collaborazione si è ulteriormente concretizzata con l’album uscito il 17 luglio per la AFM Records. Che Heavy Metal ed orchestra si leghino ed armonizzino molto bene tra di loro è cosa risaputa (almeno per chi ascolta il genere) ma solitamente, fatta eccezione per il Synphonic Metal che fa “storia” a sé, la maggior parte delle band che decidono di esibirsi con un’orchestra reinterpretano e riarrangiano brani del loro repertorio passato. Coadiuvato dai suoi ex compagni dei tempi degli Accept, Stefan Kaufmann (batteria e cori) e Peter Balte (basso, cori e voce solista occasionale) e con l’aiuto dei compositori ed arrangiatori Guido Rennert e Alexander Reuber, Udo Dirkschneider e la sua band hanno invece optato per incidere un album totalmente di inediti. Tanti talenti dagli stili molto diversi tra loro, che hanno fatto scorrere una linfa vitale di idee ed emozioni all’interno dell’album, con risultati sorprendenti.
Udo Dirkschneider
Pandemonium, il brano d’apertura, parte subito con l’orchestra che fa il suo ingresso in modo “trionfale”, con i fiati e la sezione ritmica in evidenza, a fare da “apripista” per l’entrata in scena degli U.D.O. e della voce graffiante di Dirkschneider, che con gli anni non ha perso quell’aspra ruvidità che da sempre lo contraddistingue e che il cantante tedesco sa usare su molteplici livelli di registro, sempre taglienti e accurati, che lo hanno portato ad essere una vera e propria “leggenda” tra tutti i cantanti metal di sempre.
A seguire troviamo la title track, We Are One, che aveva preceduto l’uscita del disco di un paio di settimane, con il suo ritmo travolgente a partire dal basso in marcia fino ad arrivare al coro dal “sapore” pop rock quanto basta per renderla un sicuro successo durante gli show dal vivo, uno di quei brani che fanno esplodere le arene senza però scadere nel banale e stereotipato. Certo, il brano potrebbe far venire un colpo ai fan di lunga data di Udo, ma non temete, anche qui la sua voce è sempre la solita “sciabolata assassina” che inchioda ferocemente. Cosa che si perpetua in ogni brano del disco, cantato dal frontman teutonico. Il disco avanza deciso per tutte le sue quindici tracce, spaziando tra il metal più ruggente come la già citata Pandemonium, Love and Sin e We Strike Back (che rimanda al classico dei classici dell’era Accept, “Fast as a Shark” - “Restless and Wild”, 1982), a brani più “intimisti” come Blindfold (The Last Defender) (interamente cantata da Manuela Markewit), gli strumentali Blackout, Natural Forces (che ci porta di peso su di una nave pirata che solca i sette mari), Beyond Gravity e Beyond Good and Evil (che in realtà contiene un piccolo cantato da un coro) e più trascinanti come Future is the Reason Why, Mother Earth e la precedentemente menzionata title track We Are One. La semi-ballad in stile Metal anni ’80* Neon Diamond, cantata in coppia ancora una volta con Manuela Markewit, vanta un assolo di sax un po’ straniante, ma che nel complesso non stona nell’insieme del disco. Here we go Again, dal “sapore” funky* e le buone metal tracks Children of the World e Rebel Town vanno a completare il set totale del disco.
I testi invece spaziano tra varie tematiche, che vanno dall’inquinamento alla difficoltà nei rapporti, dai rifugiati all’immigrazione.
U.D.O. & Das Musikkorps der Bundeswehr - “We Are One” (official music video)
We Are One mette insieme la durezza dell’Heavy Metal con la ricercatezza e la raffinatezza della musica per orchestra. In un panorama musicale fatto di (troppe) uscite molto simili tra loro, l’ultima fatica degli U.D.O. è un album diverso - decisamente in senso positivo - che si contraddistingue per l’unicità della sua struttura musicale, per la composizione delle canzoni e per l’orchestrazione generale ed ispirata. Con questo disco, il gruppo tedesco si spinge oltre le “barriere” del metal, come solo una band influente e importante come loro può permettersi di fare, rimanendo allo stesso tempo credibile ed influente.
È uno strano miscuglio di stili, che certamente non piacerà a tutti - specialmente ai duri e puri del metal - e che dividerà in chi non lo potrà sopportare e in chi lo metterà tra gli album preferiti di tutta la sua vita.
gli U.D.O.
la Das Musikkorps Der Bundeswehr.
Mi sono chiesto più volte come sarebbe stato il disco senza l’orchestra, se avrebbe funzionato lo stesso, ma la risposta è che non ha senso chiederselo, poiché è evidente che l’insieme delle parti ha una profondità che non sarebbe possibile ottenere se non unendo gli strumenti “classici” ed i loro riff metal graffianti e travolgenti, ad un’orchestra perfetta e trascinante.
Forse l’album durerà un po’ troppo per alcuni, ma questo è un “problema” certamente trascurabile nel complesso dell’esperienza di ascolto.
Ripensando alle uscite del passato di Accept e U.D.O., questo non è proprio il disco che ci si sarebbe aspettati da Udo Dirkschneider, ma nonostante tutto mantiene l’essenza di quello che il frontman è - ed è sempre stato - anche dotato di una potente orchestra, che non è li per fare da semplice contorno, ma per completare ed aggiungere dimensione e consistenza alle composizioni.
La vera sorpresa è che tutto funziona alla grande. Non sarà così per tutti, ma per gli altri, quelli che andranno oltre, eccome se funziona.
U.D.O. & Das Musikkorps der Bundeswehr with Manuela Markewit - “Neon Diamond” (official music video)
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U.D.O.
&
Das Musikkkorps der Bundeswehr
We Are One
heavy metal
classic / synphonic
AFM Records
17 luglio 2020
track list
01 Pandemonium (5:27)
02 We Are One (4:43)
03 Love and Sin (7:11)
04 Future Is the Reason Why (5:02)
05 Children of The World (6:35)
06 Blindfold (The Last Defender) * (4:19))
707 Blackout (2:39)
08 Mother Earth (4:10)
09 Rebel Town (5:30)
10 Natural Forces (3:28)
11 Neon Diamond * (5:45)
12 Beyond Gravity (4:33)
13 Here We Go Again (5:06)
14 We Strike Back (3:52)
15 Beyond Good and Evil (6:29)
U.D.O.
Udo Dirkschneider: vocals
Andrey Smirnov: guitars
Fabian Dee Dammers: guitars
Tilen Hudrap: bass
Sven Dirkschneider: drums
Manuela Markewit: vocals (6, 11, 15)
Harrison Young: Piano (6)
Tim Schmitz: Saxophone (11)
Thomas Zöller: Bagpipes (12)
Das Musikkkorps der Bundeswehr conducted by Col. Christoph Scheibling
produced: Stefan Reich
produced and mixed: Mattes
mixed and mastered: Alexander Reuber
produced, mixed and mastered: Stefan Kaufmann